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Fiat Barchetta

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Nome: Alfa Romeo Giulia GT Junior 1300
Produttore: Alfa Romeo
Produzione: dal 1966 al 1970
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    • Anno di Immatricolazione: 
    • Carrozzeria: 
    • Posti a sedere: 
    • Numero porte:  

    • Cilindrata cm3: 

    • Numeri cilindri: 

    • Velocità max: 

    • Accelerazione 0-100 km/h: 

    • Potenza kw: 

    • Trazione: posteriore

    • Cambio: 
    • Alimentazione: benzina

    • Capacità Serbatoio: 

    • Omologazione antinquinamento: euro 0

    • Altezza: 
    • Lunghezza: 
    • Larghezza: 

    • Bagaglio (min/max): 

    • Massa a pieno carico: 

    • Peso: 

    Il disegno della Fiat barchetta, è nato nel 1994 dalla mano di Andreas Zapatinas, designer greco che ha fatto i suoi primi schizzi nel 1990 ispirandosi alla Ferrari 166 MM e alla GTO. Il progetto di Zapatinas, soprannominato “Marinara” (come la pizza) viene preferito alla “Diavola” di Chris Bangle che troverà invece il favore del centro stile torinese per la Fiat Coupè. Presentata al Salone di Ginevra nel 1995, costruita sul pianale della Punto con un solo motore disponibile, un peso di poco superiore alla tonnellata, la barchetta sfoggia un dignitoso 0-100 in 8 secondi e 9.

    La vettura, che avrebbe dovuto raccogliere l’eredità del Duetto, fu progettata con un passo accorciato rispetto alla Punto ed equipaggiata di un motore da 1.747 cc 16V della famiglia modulare Pratola Serra, sviluppa la potenza di 131 cv a 6300 giri/minuto. Il variatore di fase (VFD) posto sull’albero a camme lato aspirazione agisce sull’anticipo di apertura delle valvole e consente di realizzare il migliore compromesso fra potenza, coppia ed emissioni. Ai bassi regimi viene anticipata la fasatura di aspirazione migliorando la coppia, mentre a quelli alti viene ritardata ottimizzando le prestazioni. Il risultato è un’estrema elasticità del motore che eroga il 90% della coppia massima fra i 2000 e i 6000 giri/min. permettendo di spingersi a oltre 200 km/h.

    Ma non sono le sue prestazioni ad attirare l’attenzione, bensì il suo design. L’interno fu realizzato partendo dai primi concept di Peter Davis e Giuseppe Bertolusso. Il posto di guida è caratterizzato dalla seduta bassa con la leva del cambio vicina al volante che ne accentua la sportività.

    Davanti agli occhi del guidatore c’è una strumentazione analogica dal gusto retrò composta da tre elementi circolari. Non poteva mancare la lamiera a vista sui pannelli della porte che insieme alle maniglie “a scomparsa” richiama uno stile vintage ma allo stesso tempo innovativo. Come scrive Maurizio Spinali, giornalista del Corriere della Sera “la barchetta te la godi così, non te la senti nelle mani come una roadster nuda a pura, ma ti avvolge come una giornata calda, passata sul lungomare, spensierata. E’ marinara appunto…In questo, è una meraviglia. E lo sanno in molti, anche all’estero”.