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Mazda MX-5 Miata

Mazda MX-5 Miata

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Nome: Mazda MX5
Produttore: Mazda
Produzione: dal 1989
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    • Anno di Immatricolazione: 
    • Carrozzeria: 
    • Posti a sedere: 
    • Numero porte:  

    • Cilindrata cm3: 

    • Numeri cilindri: 

    • Velocità max: 

    • Accelerazione 0-100 km/h: 

    • Potenza kw: 

    • Trazione: posteriore

    • Cambio: 
    • Alimentazione: benzina

    • Capacità Serbatoio: 

    • Omologazione antinquinamento: euro 0

    • Altezza: 
    • Lunghezza: 
    • Larghezza: 

    • Bagaglio (min/max): 

    • Massa a pieno carico: 

    • Peso: 

    La Mazda MX-5 nasce come Miata dall’incontro di un giornalista cresciuto a Los Angeles in California, innamorato del surf, del vento tra i capelli e della terra dell’Estremo Oriente. Un sogno americano che attraversa l’Oceano Pacifico. Approda alle orecchie di Kenichi Yamamoto, capo del reparto ricerca e sviluppo della Casa a Hiroshima in Giappone e si cocretizza nel 1989.

    Miata, Eunos Roadster, MX-5. Tre nomi una sola auto.

    Il primo scelto dall’americano, deriva dal tedesco antico e in inglese corrisponde a “meed” ed indica una ricompensa, una lode meritata. Giapponese, il secondo, legato più al marchio Mazda che era suddiviso in due Autozam (per i veicoli di uso comune) e Eunos (dedicato alle vetture sportive). Infine quello più conosciuto ma sempre di derivazione Mazda che con la sigla MX aveva negli anni presentato altri prototipi.

    Peso piuma stile “british” ma dal carattere italiano. Triumph Spitfire e Alfa Romeo Duetto. Anche Ferrari 275 GTB e Lotus Elan, almeno all’inizio quando Bob si mise a disegnare i primi bozzetti entrando a far parte ufficialmente dello staff Mazda.

    Fari anteriori a scomparsa, tettuccio in pelle, trazione posteriore. Insomma un perfetto connubio di stile che ne ha consacrato le glorie facendola entrare nel Guinness dei Primati come la Roadster più venduta al mondo. Più importtante di tutto il concetto di guida pura con la trazione posteriore, una distribuzione dei pesi quasi perfetta (49% sull’anteriore 51% sul posteriore), quattro sospensioni indipendenti, barre antirollio e una struttura rigida nel sottoscocca che lega cambio e differenziale rendendo il telaio ancora più reattivo e il cambio di direzione più deciso. Posizione di guida bassa e leva del cambio corta fanno sentire tutt’uno con la vettura, per una perfetta fusione uomo-macchina (Jimba-Ittai in giapponese indica proprio questo principio). Tutto in meno di quattro metri, tutto sotto i 1.000 kg.